PlayCast: la stampa 3D incontra la medicina
La stampa 3D esce dai laboratori di sperimentazione ed entra nel mondo della medicina di tutti i giorni. Alcune persone la definiscono rivoluzione, perchè punta infatti a rivoluzionare la medicina moderna per rendere più facile gestire malattie e relativi impatti sui pazienti.
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Rapporti tra stampa 3D e medicina
Per avere un’idea della velocità con cui la stampa 3D sta prendendo piede in medicina, basti pensare che nel 2013 è stato stampato il primo orecchio bionico, nel 2014 è riuscito il primo trapianto di cranio stampato in 3D e nel 2015 il primo trapianto facciale, sempre grazie alla stampa 3D.
Non stiamo parlando solo di enti stranieri come Princeton University, ma anche in Italia ci diamo da fare: Playcast è un progetto 100% italiano.
PlayCast: il tutore che si stampa in 3D
Come si deduce dal titolo, Playcast è un tutore, un gesso ortopedico che si realizza con la stampa 3D. Il progetto, che ormai ha 3 anni, sarà presto sperimentato negli ospedali del Padovano.
L’idea nasce dalla mente di tre persone, tra cui un chirurgo ortopedico che ogni giorno ha a che fare con pazienti che si lamentano delle scomodità del gesso: non possono lavarsi, hanno prurito o addirittura sono allergici. Essendo stampato in 3D, PlayCast viene incontro a questi problemi e ne risolve una gran parte se non tutti.
Ecco qui di seguito alcuni dei punti forza del gesso.
Stampato su misura
La prima comodità è che si stampa al momento. Questo significa che si crea su misura per ogni singola persona, grazie ad uno scanner (sviluppato sempre da Playcast) che scatta una foto e ne ricava il modello 3D del gesso da stampare.
Il materiale
La seconda comodità di PlayCast è il materiale con cui viene creato. Si chiama “Pla“, una bioplastica che deriva da fibre vegetali biodegradabile, compostabile e che non crea reazioni allergiche (Se ti interessa puoi approfondire la differenza fra PLA e Resina). Consente a chi lo indossa di potersi lavare ed è radiotrasparente, per cui si possono fare radiografie senza doverlo rimuovere.
Il prezzo
PlayCast è anche molto più economico di un gesso tradizionale: il materiale ha costi contenuti e le macchine che lo creano non necessitano di personale qualificato. Inoltre, con tutte queste comodità non si rischia di dover riaccedere alla struttura con i conseguenti costi.
I pareri degli esperti
Quando questo progetto sarà disponibile sul mercato sarà decisamente un grande passo in avanti sia per la stampa 3D che per la medicina, e ovviamente non siamo solo noi di Stampa 3d Facile a sostenerlo.
Abbiamo chiesto il parere di due esperti, un podologo ed un fisioterapista, che si occupano molto spesso di riabilitazione.
Il commento del podologo Dr. Gabriele Montini dello Studio Sanitario Civardi di Pavia: “Il progetto ha grandi potenzialità nel sostituire il gesso,un tutore in plastica come quello di PlayCast porterebbe grande comodità, ma non è solo una questione di portare un sistema più leggero da parte del paziente.
Nel lavoro di podologo fare l’impronta di un piede per certi pazienti è complesso e richiede molto tempo: uno scanner 3D istantaneo come quello proposto da Playcast porterebbe facilitare la produzione di ortesi abbassandone i costi e rendendo più precisi i supporti.”
Commento di Andrea Civardi, fisioterapista a Pavia e titolare dello Studio Civardi: “La leggerezza, il minor ingombro e soprattutto la velocità con cui possono essere applicati e rimossi questi presìdi rendono estremamente interessante anche dal mio punto di vista il progetto, poiché prima il paziente arriva alla fase riabilitativa, meno essa risulta complessa, per cui la velocità di guarigione e la facilità di guarigione aumentano, a tutto vantaggio del paziente e della sua qualità della vita”.
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